Saturday 23 May 2020

I ragazzi giù in pianura

Altra canzone greca, c'entra niente colle circostanti se non che la scorsa era greca pure lei :). Si tratta di Τα παιδιά κάτω στον κάμπο | Ta pädiá kátō ston kámpo, che dà il titolo al post, anche se sembra che manchi "campo" in quel titolo, perché "kámpo" vuol dire pianura in Greco. Questa canzone ha una storia interessante. In principio era così, completamente diversa sia come melodia che come testo che come carattere. Quella versione, del 1945, fu usata nella recita Το καλοκαίρι θα θερίσουμε | To kalokä́ri tha therísoyme, "Raccoglieremo in primavera", pubblicata nel 1947. Nel 1947 poi, per il film Sweet Movie, lo stesso compositore Khatzidákis la rivoluzionò per trasformarla in un riferimento al massacro di Katyn. Chissà se la mia amica che me l'ha mandata come una delle sue canzoni preferita sa di questa cosa…. Comunque, per qualche ragione, nel film poi ci finì una versione italiana senza rime della canzone, questa qui, che riporto a sinistra, mentre a destra abbiamo la mia traduzione, 16:14-16:58 del 20/2/20, con «I ragazzi nella piana» cambiato nella sua versione attuale «I ragazzi giù in pianura» tra allora e le 23:55, ora in cui scrivo la bozza. Modifica che non mi convince molto alle 15:22 del 15/5/21, e che alle 21:47 annullo del tutto perché così, con "nella piana", ho l'articolo davanti alla pianura. Dopotutto se si parla del massacro di Katyń non è una pianura generica, è proprio quella. Il secondo ritornello nel video è uguale al primo, ma su internet si trovano due secondi ritornelli diversi, quindi schede di navigazione sia, e mi pare di aver tradotto entrambe le versioni, o forse nessuna, al più vi racconto una traduzione dell'ultimo minuto nella prossima frase :). Trascrivendo la traduzione orrenda di cui sopra, penso di cambiare «Rosmarino tagliano» nella sua forma attuale alle 00:08, e poi alle 00:09 penso di cambiare «in piazza» con «al mercato». Ah e «Gli fan metter ogni veste» è chiaramente un errore, e alle 00:17 lo cambio in «Si metton tutti i suoi vestiti». Nel frattempo alle 00:16 «Quel che prendon non rimane» è diventato «Quel che prendon non gli resta» e poi «… a lor non resta». Mettendo dentro la traduzione vedo che la rima di «Ai ragazzi nostri offri / Le carezze del ciēlo» si è persa cambiando Vespero in Venere il verso prima, e alle 00:32 aggiusto la cosa. E alle 00:35 «Si metton tutti i suoi vestiti» diventa «Si metton tutte le sue vesti». Infine, 00:50, «Vieni e accendi un fuōco» cambia. Käró è tempo, non "stagion", aggiustato 4/4/20 18:53. 18:54 aggiusto la negazione mancata in «Dormon sotto il platano». Il 15/5/21 alle 15:01, mentre monto il video, penso di cambiare «Del rosmarino colgono» alla forma attuale. Ma in realtà alle 1:17 del 12/5/23 devo tornare su questo post, perché la versione 2 dice ancora "stagione", e tutt'e due dicono ancora "giù in pianura". E vi dirò, quest'ultima me la tengo, mentre la prima la aggiusto. Vediamo!


Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Δεν μιλάν με τον καιρό,
Μόνο πέφτουν στα ποτάμια
Για να πιάσουν τον σταυρό.

Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Κυνηγούν έναν τρελό,
Τον-ε πνίγουν με τα χέρια,
Και τον καίνε στον γιαλό.

*Έλα, κόρη της σελήνης,
Κόρη του αυγερινού,
Να χαρίσεις στα παιδιά μας
Λίγα χάδια του ουρανού.

Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Κυνηγάνε τους αστούς,
Πετσοκόβουν τα κεφάλια
Από εχθρούς κι από πιστούς.

Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Κόβουν δεντρολιβανιές,
Και στολίζουν τα πηγάδια
Για να πέσουν μέσα οι νιες.

Τα παιδιά μες τα χωράφια
Κοροϊδεύουν τον παπά,
Του φοράνε όλα τ’ άμφια,
Και τον παν στην αγορά.

Έλα κόρη της σελήνης,
Έλα κι άναψε φωτιά,
Κοίτα τόσα παλληκάρια
Που κοιμούνται στη νυχτιά.

Τα παιδιά δεν έχουν μνήμη,
Τους προγόνους τους πουλούν,
Κι ό,τι αρπάξουν δε θα μείνει
Γιατί ευθύς μελαγχολούν.



I ragazzi giù nel campo
Non si curano del tempo,
Ma si buttano dentro i fiumi
Per pescare la croce premio.

I ragazzi giù nel campo
Dàn la caccia ad un pazzo,
Poi lo strozzano con le mani
E lo bruciano in riva al mare.

Vieni, figlia della luna,
Della stella mattutina,
E regala a questi ragazzi
Le carezze del gran cielo.

I ragazzi giù nel campo
Dàn la caccia ai borghesi,
Tagliano a pezzi a pezzi le teste
Degli amici e dei fedeli.

I ragazzi giù nel campo
Colgono rami di rosmarino,
E camuffano buche e pozzi
Per acciuffare le ragazze.

I ragazzi giù nel campo
Dàn la caccia ad un ricco,
Gli fan togliere i denti d'oro,
E lo portano al mercato.

Vieni, figlia della luna,
Della stella mattutina,
E regala a questi ragazzi
Le carezze del gran cielo.

I ragazzi giù nel campo
Non posseggono memoria,
Perciò vendono gli antenati
Poi son presi da tristezza.
Ta pädiá kátō ston kámpo
Den milán me ton käró,
Móno péftoyn sta potámia
Gia na piásoyn to staṽró.

Ta pädiá kátō ston kámpo
Kyni̱goýn énan treló,
Ton-e pnígoyn me ta khéria,
Kä ton kä́ne ston gialó.

*Éla, kóri̱ ti̱s selí̱ni̱s,
Kóri toy aṽgerinoý.
Na kharísës sta pädiá mas
Líga khádia toy oyranoý.

Ta pädiá kátō ston kámpo
Kyni̱gáne toys astoýs,
Petsokóvoyn ta kefália
Apó ekhthroýs ki apó pistoýs.

Ta pädiá kátō ston kámpo
Kóvoyn dentrolivaniés,
Kä stolízoyn ta pi̱gádia
Gia na pésoyn mésa ö nies.

Ta pädiá mes ta khōráfia
Koroidéṽoyn ton papá,
Toy foráne óla t' ámfia,
Kä ton pan sti̱n agorá.

Éla, kóri̱ ti̱s selí̱ni̱s,
Éla ki ánapse fōtiá,
Kö́ta tósa palli̱kária
Poy kömoýntä sti̱ nykhtiá.

Ta pädiá den ékhoyn mní̱mi̱,
Toys progónoys toys poyloýn,
Ki ó,ti arpáxoyn de tha më́në
Giatí ef̃thýs melagkholoýn.



I ragazzi giù in pianura
Con il tempo non parlano,
Cadon solo dentro i fiumi,
E le croci ripescano.

I ragazzi giù in pianura
Uno pazzo inseguono,
Poi lo strozzan colle mani,
E in riva al mar lo bruciano.

*Vieni, figlia della luna,
Figlia tu di Venere,
Tu del cielo a quei ragazzi
Dona le carēzze.

I ragazzi giù in pianura
I borghesi inseguono,
Mozzan vïa tutte le teste
Di nemici e amici lor.

I ragazzi giù in pianura
Il rosmarino colgono,
Poi i pozzi ne decoran
Ché le giovani ci cadano.

I ragazzi in mezzo ai campi
Il prete in giro prendono,
Si metton tutte le sue vesti,
E al mercato lo portano

Vieni, figlia della luna,
Vieni e accendi un bel falò,
Guarda tutti i giovanotti
Che tutta notte dormono.

I ragazzi non han memoria
Gli antenati lor svendono,
Quel che prendon a lor non resta:
Tristi subito diventano.
Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Δεν μιλάν με τον καιρό,
Μόνο πέφτουν στα ποτάμια
Για να πιάσουν τον σταυρό.

Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Κυνηγούν έναν τρελό,
Τον-ε πνίγουν με τα χέρια,
Και τον καίνε στον γιαλό.

*Έλα, κόρη της σελήνης,
Κόρη του αυγερινού,
Να χαρίσεις στα παιδιά μας
Λίγα χάδια του ουρανού.

Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Κυνηγάνε τους αστούς,
Πετσοκόβουν τα κεφάλια
Από εχθρούς κι από πιστούς.

Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
Κόβουν δεντρολιβανιές,
Και στολίζουν τα πηγάδια
Για να πέσουν μέσα οι νιες.

Τα παιδιά μες τα χωράφια
Κοροϊδεύουν τον παπά,
Του φοράνε όλα τ’ άμφια,
Και τον παν στην αγορά.

Έλα κόρη της σελήνης,
Έλα και άναψε φωτιά,
Κοίτα πόσα παλικάρια
Δεν κοιμούνται στην ιτιά.

Τα παιδιά δεν έχουν μνήμη,
Τους προγόνους τους πουλούν,
Κι ό,τι αρπάξουν δε θα μείνει
Γιατί ευθύς μελαγχολούν.



I ragazzi giù nel campo
Non si curano del tempo,
Ma si buttano dentro i fiumi
Per pescare la croce premio.

I ragazzi giù nel campo
Dàn la caccia ad un pazzo,
Poi lo strozzano con le mani
E lo bruciano in riva al mare.

Vieni, figlia della luna,
Della stella mattutina,
E regala a questi ragazzi
Le carezze del gran cielo.

I ragazzi giù nel campo
Dàn la caccia ai borghesi,
Tagliano a pezzi a pezzi le teste
Degli amici e dei fedeli.

I ragazzi giù nel campo
Colgono rami di rosmarino,
E camuffano buche e pozzi
Per acciuffare le ragazze.

I ragazzi giù nel campo
Dàn la caccia ad un ricco,
Gli fan togliere i denti d'oro,
E lo portano al mercato.

Vieni, figlia della luna,
Della stella mattutina,
E regala a questi ragazzi
Le carezze del gran cielo.

I ragazzi giù nel campo
Non posseggono memoria,
Perciò vendono gli antenati
Poi son presi da tristezza.
Ta pädiá kátō ston kámpo
Den milán me ton käró,
Móno péftoyn sta potámia
Gia na piásoyn to staṽró.

Ta pädiá kátō ston kámpo
Kyni̱goýn énan treló,
Ton-e pnígoyn me ta khéria,
Kä ton kä́ne ston gialó.

*Éla, kóri̱ ti̱s selí̱ni̱s,
Kóri toy aṽgerinoý.
Na kharísës sta pädiá mas
Líga khádia toy oyranoý.

Ta pädiá kátō ston kámpo
Kyni̱gáne toys astoýs,
Petsokóvoyn ta kefália
Apó ekhthroýs ki apó pistoýs.

Ta pädiá kátō ston kámpo
Kóvoyn dentrolivaniés,
Kä stolízoyn ta pi̱gádia
Gia na pésoyn mésa ö nies.

Ta pädiá mes ta khōráfia
Koroidéṽoyn ton papá,
Toy foráne óla t' ámfia,
Kä ton pan sti̱n agorá.

Éla, kóri̱ ti̱s selí̱ni̱s,
Éla ki ánapse fōtiá,
Kö́ta pósa palikária
Den kömoýntä sti̱n itiá.

Ta pädiá den ékhoyn mní̱mi̱,
Toys progónoys toys poyloýn,
Ki ó,ti arpáxoyn de tha më́në
Giatí ef̃thýs melagkholoýn.



I ragazzi giù in pianura
Con il tempo non parlano,
Cadon solo dentro i fiumi,
E le croci ripescano.

I ragazzi giù in pianura
Uno pazzo inseguono,
Poi lo strozzan colle mani,
E in riva al mar lo bruciano.

*Vieni, figlia della luna,
Figlia tu di Venere,
Tu del cielo a quei ragazzi
Dona le carēzze.

I ragazzi giù in pianura
I borghesi inseguono,
Mozzan vïa tutte le teste
Di nemici e amici lor.

I ragazzi giù in pianura
Il rosmarino colgono,
Poi i pozzi ne decoran
Ché le giovani ci cadano.

I ragazzi in mezzo ai campi
Il prete in giro prendono,
Si metton tutte le sue vesti,
E al mercato lo portano

Vieni, figlia della luna,
Vieni e accendi un bel falò,
Guarda quanti giovanotti
Non dormon sotto il platano.

I ragazzi non han memoria
Gli antenati lor svendono,
Quel che prendon a lor non resta:
Tristi subito diventano.

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